Descrizione
Viviamo tutti sotto il medesimo cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte
K. Adenauer
Cristalli diafano – azzurri, freddo intenso, latrati e sottili crepitii rappresentano il suono-colore della Groenlandia in primavera. La sinergia tra immagini e testo di questo diario fotografico di viaggio evoca una “geografia psichica”, frutto diretto del modo con il quale immancabilmente interpretiamo il paesaggio naturale ed umano che ci circonda. Mentre i freddi refoli insediano incessantemente le barriere termiche dell’equipaggiamento tecnico, viene immancabilmente da pensare che il chiamare questa gigantesca isola Grønland (Terra Verde) sia stata una delle prime spregiudicate operazioni di marketing territoriale che la storia occidentale abbia conosciuto. Con la sua reflex digitale l’autore ha tentato una operazione analoga: incorniciare e circoscrivere nell’esiguo spazio dell’obiettivo un territorio vasto ma non poi così uniforme, quasi si trattasse di un rito sciamanico per allontanare il senso di candida alterità od il disagio del freddo intenso.
Come inizia…..
E’ il suono del vento che striscia rapido tra le immense distese di ghiaccio
a colpire per primo l’attenzione di chi, come me, ha scelto di visitare la Groenlandia
all’inizio della primavera
Cartman Edizioni partecipa al progetto Impatto Zero ® di LifeGate. Le emissioni di anidride carbonica prodotte per la realizzazione di questo libro sono state compensate con la riforestazione di un’area boschiva in crescita in Costa Rica.
Groenlandia in slitta, per mare, per aria è stato scelto come gadget nell’iniziativa promossa da LifeGate in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2006.
Visualizza la gallery delle immagini ospitate su www.groenlandia.it
Fabrizio Pecori (1962-2011) è stato giornalista e Direttore Responsabile di My MEDIA – Osservatorio di Cultura Digitale, fotografo e viaggiatore per passione, si è interessato di new media education, media design e digital performing arts. In qualità di responsabile del settore Ricerca & Sviluppo di Scuola 2F ed Istituto Formazione Franchi ha ideato, coordinato e presieduto alla definizione di percorsi formativi e corsi di aggiornamento per insegnanti nel settore informatico. Ha contribuito a sviluppare soluzioni tecnologiche innovative per l’apprendimento delle lingue attraverso ausili ipermediali. Tra i suoi libri, in TIC e Cognitivismo (2F Multimedia, 2003), sviluppato insieme a Mario Rotta e Luciano Borin, ha proposto una accurata riflessione sul modello formativo e sulle linee guida derivate dalla sperimentazione del Progetto Pilota della Comunità Europea per l’aggiornamento degli insegnanti sull’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione nello sviluppo cognitivo dei giovani, per il quale ha svolto mansioni di coordinamento ed è stato membro del Comitato Scientifico di Progetto.
120 pagine dove i colori dei ghiacci ci arrivano attraverso l’obiettivo di Fabrizio Pecori, giornalista, esperto di tecnologie digitali, fotografo e viaggiatore per passione. Una passione che lo ha portato a perlustrare la penisola dei 25 gradi sotto zero in lungo e in largo con una squadra di nove compagni e centoventisei cani. Le sue foto parlano di solitudine, di freddo, di fatica, di emozioni.
Catia Lattanzi, Argos, 224/2006.
Guardandole – ammicca l’autore – viene da pensare che chiamare questa gigantesca isola Grønland (Terra Verde) sia stata una delle più significative operazioni di marketing territoriale che la storia abbia conosciuto. Puoi girarla infatti in lungo e in largo, ma ti sarà difficile trovare in quelle sterminate lande un solo albero (anche se si vocifera dell’esistenza di alcune specie nane).
Leggere tutti, n. 8 Marzo 2006.
Volume fotografico che ritrae il viaggio intrapreso dall’autore attraverso la bellezza incontaminata della Groenlandia.
Trento Film Festival, 2006.
Fascino e smarrimento che emana la terra dei ghiacci. Con la sua reflex digitale l’autore incornicia e circoscrive nell’esiguo spazio dell’obiettivo la gigantesca isola Grønland.
Voyage. Essere nel mondo, n. 4 Aprile 2006.
E’ il ghiaccio, come da rigore, il protagonista assoluto delle foto in questo libro: un ghiaccio selvaggio, a tratti irriconoscibile, che modella il paesaggio con la sua maestosità limpida. Nelle distese candide, che come ricorda l’autore coprono otto decimi dell’isola, fanno capolino i rari insediamenti umani: casette colorate perse su declivi o in riva al mare, imbarcazioni “parcheggiate” sulla calotta di ghiaccio. I colori usati per steccati e costruzioni sono vivi, in netto contrasto con il pallore circostante. Persino i cimiteri colpiscono lo spettatore, con le croci bianche sparse nel manto innevato.
L’autore descrive il suo percorso, e unisce le sue impressioni a richiami letterari e storici.
“Speranzoso luogo di caccia”, questa la traduzione letterale del nome inuit del piccolo villaggio, è il classico luogo dove qualsiasi censimento è inutile […]
Barbara Monea, Al Nord del Mondo, 29 settembre 2008
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