Descrizione
Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi.
Cesare Pavese
Ogni vita merita di essere raccontata. Alcune storie, poi, più di altre, sono destinate a imprimersi nell’immaginario narrativo con una forza rara e concedono a chi legge e a chi ascolta di partecipare agli eventi, componendo pagina dopo pagina il mosaico di una narrazione tangibile e realistica.
La vita di Giovanni scorre ritmata da un incedere di giorni che si susseguono semplici, vitali, giovani e spensierati. C’è qualcosa nel ritratto del protagonista e dei suoi amici, attori principali di questo racconto fresco e dinamico, che molto rimanda alla scenografia di un film: l’autore, con uno spiccato stile da cronista, dà vita alla trama attraverso la voce dei personaggi.
Il lettore, in questo modo, può immergersi in una storia semplice che, lentamente, prende la forma di un esempio di coraggio. E così, con una naturalezza narrativa che incanta, perché costruita sulla spontaneità e sulla freschezza di una penna autobiografica, l’autore, candidamente, si svela e lasciandosi intravedere, commuove.
C’è sempre un cielo stellato sopra le storie che emozionano, anche le più tristi. Basta saperlo vedere e cogliere l’essenza di ciò che vuole comunicarci. È quello che emerge leggendo pagina dopo pagina la storia narrata in questo libro, affascinante e difficoltosa sotto certi aspetti, una storia che come in un climax ascendente coinvolge e stravolge, fino a farci scorgere quel cielo stellato che illumina lo sguardo di Giovanni sulla vita. Una storia di dolore e vittoria insieme, di tristezza e speranza, di grande determinazione che consegna al lettore il senso di un inno alla vita: Giovanni, come un mago, attinge al suo cappello magico per scoprire nuove risorse e rintracciare così uno spiccato talento sportivo, compiendo con grande onore la sua missione di coraggio sulla terra.
Gianfranco Mogliotti è nato a Torino il 13 maggio 1971 e vive a Rocchetta Tanaro (AT). Laureato in Scienze Politiche all’Università di Torino, è giornalista pubblicista. Ha collaborato con L’Eco del Lunedì, la Gazzetta di Asti, Sprint e Sport, Telesubalpina e, attualmente, con La Stampa. Nel 2002 ha pubblicato il libro “Callianetto sogno tricolore” e, nel 2005, “Il Muro, trent’anni di tamburello nel Monferrato”. È impiegato nell’azienda astigiana Gaia presso l’Ufficio Comunicazione.
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Roberto –
Leggendo L’ inquilina dell’ Attico è chiaro che ogni aggettivo che possiamo usare per definire la vita di Gianfranco è idoneo e pertinente, nel bene e nel male. Meravigliosa, esaltante, crudele, beffarda, in ogni caso degna di essere vissuta fino in fondo. Io ho avuto e ho tuttora la fortuna di condividerne una buona parte, una vita che è chiaramente una strada percorsa e in larga parte ancora da percorrere. Dalla Route 66 con il vento caldo nei capelli a quel maledetto mattino sui campi da sci in cui l’inquilina senza alcun permesso ha preso possesso dell’attico, dai giorni bui delle terapie alle impensabili prestazioni sportive. La lezione che tutti dobbiamo imparare da lui è semplice e cristallina. Qualunque vita va vissuta pienamente, senza rimpianti e senza paura; dando sempre il meglio di noi stessi anche quando tutto sembra crollare. E proprio grazie a questa lezione, riesco a vivere con leggerezza e ottimismo anche i miei guai, che per molti aspetti sono simili ai suoi. Grazie di esistere Gian!!