Descrizione
Come si fa a dire ai tuoi figli di 7 e 4 anni che hai il cancro, senza turbarli e senza togliere loro la spensieratezza di quell’età?
Cosa gli dici: “Bimbi, sapete una cosa: ho un tumore aggressivo”?
Come se ti capissero fino in fondo…
“Ma di morire non se ne parla, vero mamma?” le ha detto una volta la piccola, semplicemente così, come fosse una domanda come un’altra…
Come si fa a spiegare loro che dovrai andare via per un po’ e che quando tornerai dovrai prendere una medicina che ti farà cadere tutti i capelli?
Barbara è riuscita in tutto ciò, combattendo contro il “male oscuro”, descrivendo il suo cammino verso la guarigione con schiettezza, senza mezzi termini, a volte anche con umorismo e con la dignità di una persona che non può fare a meno di voler continuare a vivere per loro…
Barbara Martinelli è nata e vissuta fino ai 28 anni a Torino. Si è trasferita poi in Germania, vicino a Francoforte, lasciando famiglia, amici, affetti, lavoro per vivere con il suo ragazzo, attuale marito, che è tedesco.
Lavora come impiegata responsabile per l’Italia presso una multinazionale.
Questo è il suo primo romanzo.
LeccoProvincia.it, 2 dicembre 2012
Rivista Appunti sulle Politiche Sociali, 201, 1/2013
Oncologicicronici.it Unità Interdisciplinare per Lungoviventi e Oncologici Cronici, 24 gennaio 2014
Brustkrebszentrale, Köln – Centrale del tumore al seno di Colonia, marzo 2015
Sabrina –
Ho letto il libro tutto d’un fiato e l’ho trovato carico di emozioni.Emozioni forti di un vissuto e di un percorso di sofferenza.In questo susseguirsi di emozioni prende rilievo anche il desiderio di vivere momenti di solitudine,di ascoltare il proprio cuore e le proprie
sensazioni e di cercare momenti da vivere per se stessa lontano da tutto e da tutti.Ho ammirato la capacità di sviluppo giorno per giorno,un vero e proprio diario dove la malattia voleva prendere il sopravvento e che invece la forza dell’amore ha sconfitto.Sabrina
Aldo –
Secondo me questo è un piccolo capolavoro letterario anche se è un diario personale, che avvince, fa VIVERE il calvario di una donna-moglie-MADRECORAGGIO con la semplicità ed il cinismo che a volte il verismo richiede.
Oltre che interessante e per nulla retorico, l’autrice è di una precisione meravigliosa, non prolissa, non ripetitiva se non nel necessario.
Leggere questo libro-diario, chiudere gli occhi e VEDERLO nella sua atroce e schietta VERITA’, mi sono commosso nel leggere le peripezzie, i timori, l’infinito amore per la sua famiglia, lo stoicismo nell’affrontare una situazione assolutamente non facile da affrontare, senza mai menzionare la parola “DOLORE”, quello fisico e quello morale- parla di dispiacere ma non di dolore, inveisce SIMPATICAMENTE contro il mostro che si è impadronito di lei con violenza senza intaccare la sua GIUSTIFICATISSIMA gioia di vivere non per lei sola – che sarebbe egoistico – ma per tutti i suoi cari, i suoi amici, il mondo che la circonda. A volte è sarcastica (nel senso bonario) e commovente coi suoi pianti silenziosi che assalgono tutte le persone emotivamente preoccupate ma non dòme, sfiora il poetico lirismo di una mamma che idolatra i suoi bimbi come la chioccia che protegge i suoi PULCINI.
BELLO! Assolutamente da non perdere per chi ama le esperienze di vita vissute e finite (fortunatamente!) bene!
Caterina –
Il solo titolo mi aveva fatto venire la pelle d’oca! L’ho divorato in pochi giorni. Che esperienza essere una mamma attanagliata da pensieri negativi, ma che cerca di tenere duro per i propri figli! Non si è risparmiata in parole mitigate, l’autrice, nel descrivere tutto quello che le è successo durante la terapia anticancro e che coraggio che ha avuto nell’affrontare tutto, senza lasciare in secondo piano i suoi familiari!!! Proprio bello, profondo e anche abbastanza competente (credo!) in materia di medicina. Vi si può anche trarre delle differenze tra Italia e Germania per esempio come modo di vedere e vivere le cure.
Paoletta –
Ho trovato l’intero libro davvero bello e molto coinvolgente. L’autrice è riuscita a raccontare la sua esperienza di questa brutta malattia in maniera semplice ma senza nascondere nulla e senza cadere nella facile trappola del “vittimismo”. Fa riflettere sulle priorità della vita lasciando aperta sempre comunque la speranza evitando così di risultare troppo “pesante” da leggere.
Pupa67 –
Tutti pensiamo di essere immuni alla malattia. Ma poi quando ci colpisce non sappiamo come affrontarla e cosa fare.
In questo libro l’autrice descrive meravigliosamente “il prima”, “il durante” e “il dopo” malattia e lo fa con sincerita’, coraggio e senza troppi giri di parole.
Consigliato a chi non ha paura di guardare in faccia alla realta’ e a tutte le persone che sfortunatamente si trovano a vivere questa complicata esperienza.
Il libro fa riflettere su come da un momento all’altro il mondo ti puo’ cadere addosso e suggerisce come possiamo uscirne, nonostante tutto, e che rimarra’ solo un brutto ricordo. Un inno alla vita che fa riflettere per non lasciarsi trovare impreparati sia da noi che da chi ci circonda.
Semplice, diretto, toccante e…….femminile!!! Pupa67
Alfonso –
Un diario nella malattia che… non fa perdere la voglia di vivere. Penso che sarà di aiuto a tante donne, con il suo valore terapeutico, per tutte le donne che si trovano a vivere lo stesso dramma del tumore. L’autrice sarebbe per loro una cara amica con questo suo racconto. Leggo una grande forza e un grande coraggio in quel caleidoscopio di emozioni che solo le donne hanno e sentono. Mi si è confermato ancora una volta che la donna ha il coraggio che manca all’uomo: il coraggio che emerge nelle prove difficili come una malattia. Personalmente ho avuto conferma della grande forza d’animo che è in una donna, forza ed energia che noi uomini nemmeno sfioriamo in certe situazioni!
Lisalice –
Ho letto il libro, ero un po’ prevenuta per l’argomento trattato, ma poi non sono riuscita a deporlo, tanto mi ha preso! Per nulla pesante e molto scorrevole. Ho pianto molto durante la lettura… Brava l’autrice e molto coraggiosa!!!
Laura –
Non avrei mai pensato che si potesse reagire ad un male così spaventoso in maniera così forte, ed è azzeccata anche la parola che ha usato l’editing “umorismo” ed anche sì, dignità… Mi sembrava di sentire parlare l’autrice di fronte a me, di sentirglielo raccontare di persona come si può fare con un’amica intima! E già questo sotto il profilo letterario è difficilissimo, normalmente si tende a scrivere in maniera impersonale anche se la storia è personale, mentre lei è riuscita benissimo ad essere proprio lei… Dico mille volte brava per la condivisione schietta della sua brutta esperienza, fortunatamente passata!
Cheyenne –
Questo libro è incredibile! Accanto a tutto il dolore e alla disperazione che una diagnosi di tumore maligno porta con sé, vi si legge comunque ottimismo, addirittura umorismo e altruismo verso i suoi cari, soprattutto verso i suoi figli piccoli che non si devono assolutamente dimenticare in un periodo così buio della vita, perché la loro vita deve comunque andare avanti in modo normale, per quanto possibile! E ora che anche alla mia migliore amica è stato diagnosticato lo stesso cancro dell’autrice, per me è diventato “LA BIBBIA”! Lo vado a riprendere e lo sfoglio per avere dei punti di riferimento a cui appoggiarmi quando lei viene sopraffatta dallo sconforto o quando non ce la fa più, o quando non riesce più a vedere la “lucina in fondo al tunnel” della quale parla molto bene l’autrice.
Bravissima!