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Oggi neanche il prete è più quello di una volta. Questo libro racconta la vita e le opere di un parroco d’altri tempi, don Silvio Celaschi.
Emiliano di origine (nato in provincia di Parma nel 1925), calabrese d’adozione (ha svolto gran parte del suo ministero a Longobardi, Cosenza), don Silvio riveste l’immagine del sacerdote per antonomasia. Povero, semplice e umile, colto e intelligente, dinamico, zelante e generoso, attento agli ultimi, ha vissuto in modo straordinario nell’ordinarietà. È così che lo ha conosciuto la gente ed è per questo che lo ha amato e seguito. Anche i mangiapreti, i senza Dio.
Ma chi è stato davvero don Silvio? A 25 anni dalla morte (8 ottobre 1993), questo libro svela cosa si nascondeva dietro quel sorriso, dolce e sincero, che conquistava tutti, e cosa in realtà significava quell’abituale esclamazione Oh che bello! che fioriva continuamente tra le sue parole.
Tito Gaudio, nato in Calabria nel 1948, vive e lavora a Torino. Esperto in tecnologie informatiche per il riconoscimento automatico e il controllo degli accessi, è amministratore della Elex srl, società da lui fondata nel 1988. Giornalista dal 1980, ha collaborato a lungo con La Stampa, il Corriere della Sera e numerose riviste nel campo dell’elettronica e della sicurezza. È autore di tre libri: Il badge magnetico (Franco Angeli, 2002), Entro anch’io? No, tu no! (Edis, 2007) e La dea dei robot (Cartman Edizioni, 2015). Numerosi i suoi racconti brevi tra cui: Il fischietto di latta (2017), premio AVIS e menzione d’onore al concorso letterario internazionale “Vinceremo le malattie gravi” e Lo chiamerò Nicola (2009) primo premio (sezione narrativa) al concorso letterario “Nicola tra storia e leggenda… un Beato che per noi è già Santo” promosso dal comune di Longobardi (CS). Ha coniato il neologismo agronica (elettronica applicata all’agricoltura) oggi inserito nei vocabolari della lingua italiana. Dedica parte del tempo libero alla ricerca delle origini dei sistemi per controllare gli accessi e rilevare le presenze al lavoro.
Eldia Piazza –
Una vita solo apparentemente semplice è raccontata con mirabile efficacia. Il don protagonista è l’uomo che rimpiangi di non avere potuto conoscere o perché vorresti non fosse mai andato via.
Ottimo libro.
Zelia Amendola –
Una biografia che sa trasmettere il gusto per l’indagine e la scoperta. Sullo sfondo la storia del ventesimo secolo, vicina e familiare. Al centro la vicenda di un don che non con sermoni ma con la sua vita parla al tuo cuore. Un libro originale, dal linguaggio ricco di forza comunicativa.
Francesco Mottese –
La storia della vita di un prete che all’apparenza non ha nulla di particolare, ma proprio per questo appare straordinaria. Mi piace come l’autore, da cronista dell’epoca, racconti i fatti al presente (spesso con piglio ironico) facendomi rivivere sensazioni e atmosfere dal sapore antico.
Rosa Porto –
Un libro capace di far crescere nel lettore il desiderio di emulazione di una figura straordinariamente semplice, divinamente umana, altamente spirituale. L’essenziale che è invisibile agli occhi, viene in questo libro mostrato e rivelato al lettore nella sua quotidianità, nella sua naturalezza. Lodevole tecnica di scrittura.
Iva Amendola –
Ho conosciuto personalmente il grande protagonista del libro. È stato un mio insegnante.
L’opera è un meritato tributo alla figura di un uomo speciale per fede e umanità. Le vicende della sua vita sono narrate con singolare bravura dall’ autore.
Pietro Porto –
È piacevole leggere questa biografia in cui la narrazione dei fatti procede con inaudita scioltezza. Si impara a conoscere una grande e dignitosa anima attraverso tanti suoi inaspettati atteggiamenti. È geniale la capacità dell’autore nel raccontare la realtà, regalandoci, anche, pagine di insuperabile simpatia.
Luca Ressia –
C’è una freschezza tutta nuova in questa biografia sin dal titolo. La rievocazione dei fatti e delle persone che ruotano intorno alla figura dell’amabile protagonista, così come le vicende della vita di
provincia sono raccontate con chiarezza e simpatia. Nessun cedimento al vaniloquio celebrativo
Libro vivace, si fa vicino a credenti e non.
Vincenzo Pollizzi –
È piacevole leggere questa biografia in cui la narrazione dei fatti procede con inaudita scioltezza. Si impara a conoscere una grande e dignitosa anima attraverso tanti suoi inaspettati atteggiamenti. È geniale la capacità dell’autore nel raccontare la realtà, regalandoci, anche, pagine di insuperabile simpatia.
Luisa Giaccardi –
Come sempre la capacità dell’autore di coinvolgere il lettore facendolo diventare quasi parte del libro è lodevole. Ancora una volta traspare il forte attaccamento al paese lasciato da ragazzo che, grazie alla brillante descrizione, viene voglia di andare a conoscere. La grande umanità del protagonista si commenta da sé. Un invito quindi alla sua lettura avvicinandosi all’opera con la maggior semplicità proprio per lasciarsi meglio trasportare dalla sua “ricchezza “. COMPLIMENTI TITO